Nel mondo degli appalti pubblici, l’attenzione delle imprese si concentra spesso sulle fasi iniziali della procedura: la partecipazione alla gara, la predisposizione dell’offerta, l’aggiudicazione. Tuttavia, è nella fase di esecuzione del contratto, ed in particolare nella corretta gestione di eventuali riserve, che si giocano concretamente gli equilibri economici e va salvaguardato il margine d’impresa.
La complessità tecnica e giuridica della fase esecutiva dell’appalto pubblico, anche a seguito delle recenti modifiche introdotte dal Decreto Legislativo del 31 marzo 2023, n. 36 (nuovo Codice dei Contratti Pubblici) e, in particolare, dall’Allegato II.14, articolo 7, impone alle imprese edili di farsi assistere, con una consulenza continuativa, da Studi Legali esperti nel settore degli appalti pubblici che propongono, di volta in volta, strategie e soluzioni giuridiche adeguate ai problemi sorti in corso d’opera.
1. Il significato delle “riserve”: cosa sono e perché sono cruciali.
Nel linguaggio degli appalti pubblici, la “riserva” è lo strumento formale attraverso il quale l’impresa esecutrice dei lavori manifesta contestazioni o pretese economiche nei confronti della Stazione Appaltante, relative a fatti che incidono sull’esecuzione del contratto o sul compenso concordato.
L’art. 7 dell’Allegato II.14 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici chiarisce che l’iscrizione delle riserve ha la funzione fondamentale di:
- consentire un costante controllo della spesa pubblica da parte della stazione appaltante;
- garantire una tempestiva conoscenza delle contestazioni da parte dell’amministrazione;
- permettere l’adozione di misure correttive o conciliative in corso d’opera.
Pertanto, la riserva non è solo un atto difensivo dell’operatore economico, ma uno strumento proattivo di comunicazione e gestione del rapporto contrattuale.
Quando una riserva è valida? Requisiti formali e sostanziali.
Il Legislatore ha imposto rigidi criteri di ammissibilità per le riserve.
L’impresa, per tutelarsi efficacemente, deve rispettare tempistiche, modalità e contenuti obbligatori, a pena di decadenza.
2. Tempistiche stringenti.
La riserva va iscritta:
- sul primo atto dell’appalto idoneo a riceverla, successivo al fatto che ha generato il pregiudizio in capo all’impresa;
- obbligatoriamente nel registro di contabilità, alla prima firma utile successiva al fatto o alla sua cessazione;
- al momento della sottoscrizione del certificato di collaudo, indicando in modo preciso le contestazioni sulle operazioni eseguite;
- nel conto finale, a conferma delle riserve già iscritte: ogni riserva non espressamente confermata in quella sede si considera rinunciata.
3. Contenuti obbligatori.
Le riserve devono:
- essere specifiche, motivate e analitiche;
- contenere la quantificazione esatta delle somme richieste;
- indicare con precisione gli ordini di servizio che abbiano modificato le modalità di esecuzione;
- individuare eventuali vizi tecnici nelle disposizioni progettuali o nelle istruzioni ricevute;
- contestare ogni direttiva che possa comportare responsabilità esecutive o difformità.
Tutto ciò comporta la necessità di un’attenta valutazione tecnico-legale.
Errori, omissioni o genericità possono determinare l’inammissibilità della riserva, con perdita definitiva del diritto al compenso aggiuntivo.
4. Cosa NON può costituire oggetto della riserva.
È importante sapere che non tutto può essere oggetto di riserva.
L’art. 7 esclude, ad esempio:
- contestazioni e pretese economiche estranee all’oggetto dell’appalto o al registro di contabilità;
- richieste di rimborso di imposte inerenti l’esecuzione del contratto di appalto;
- interessi moratori per ritardo nei pagamenti;
- questioni relative alla validità del contratto;
- richieste di risarcimento per comportamenti colposi della Stazione Appaltante;
- ritardi nel collaudo imputabili a comportamento colposo della Stazione Appaltante.
Questi aspetti vanno eventualmente affrontati con strumenti giuridici differenti (istanze, diffide, ricorsi), ma non possono essere oggetto di riserva nei documenti contabili.
5. Il conto finale: ultima occasione per confermare le riserve.
Il conto finale rappresenta l’ultimo presidio per la tutela delle riserve. L’esecutore ha 30 giorni di tempo dalla ricezione dell’invito del R.U.P. per firmarlo e confermare le riserve iscritte durante l’esecuzione.
La normativa è chiara:
- Non possono essere iscritte nuove domande diverse per oggetto o per importo da quelle già formulate;
- La mancata firma, o la firma senza conferma delle riserve, equivale a accettazione definitiva del conto e rinuncia alle pretese.
6. Il ruolo strategico dell’assistenza legale: perché rivolgersi a uno Studio Legale specializzato.
Alla luce della complessità e rigidità della normativa, è evidente quanto sia importante per un’impresa edile affidarsi ad uno Studio Legale specializzato in appalti pubblici già durante l’esecuzione del contratto – e non solo nella fase contenziosa.
Lo Studio Legale Cosentino Teramo:
- supporta l’impresa nella valutazione giuridica delle varianti in corso d’opera, delle istruzioni del Direttore Lavori, dei ritardi (ed annesse penali) e di tutti gli ostacoli esecutivi che possono verificarsi;
- assicura la corretta redazione e tempestiva iscrizione delle riserve;
- garantisce la conformità del conto finale e la conferma delle pretese maturate;
- fornisce consulenza per l’attivazione di strumenti conciliativi (Accordo bonario, Transazione, Collegio Consultivo Tecnico o accesso a procedure arbitrali);
- documenta ogni fase dell’appalto in modo completo ed utilizzabile in sede di eventuale giudizio.
Un’assistenza legale continuativa consente anche di evitare l’errore più grave: essere titolare di un diritto e perderlo per il mancato rispetto di alcune imprescindibili formalità o per mancanza di lungimiranza giuridica del proprio operato.
7. Conclusioni: prevenzione, consapevolezza e strategia giuridica.
Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici ha rafforzato la centralità della fase esecutiva quale momento in cui si consolidano i diritti e i doveri delle parti. Per le imprese, ciò comporta un cambiamento di prospettiva: non basta saper costruire bene ma occorre anche gestire correttamente l’appalto dal punto di vista formale.
Lo Studio Legale Cosentino Teramo affianca imprese edili, progettisti e operatori economici in ogni fase dell’appalto, offrendo consulenza preventiva, assistenza nella gestione delle riserve, tutela in sede amministrativa e civile, con un approccio tecnico, strategico e pragmatico.
Anche per l’impresa edile che lavora con la pubblica amministrazione vale la solita regola: non aspettare il contenzioso per farsi assistere. La tutela comincia già durante l’esecuzione dei lavori.